L'amore molto spesso viene confuso dalle persone, che non lo riconoscono o pensano che sia amore ciò che in realtà non lo è. Non possiamo amare se non siamo liberi di essere noi stessi e per amare bisogna essere liberi di rischiare. La paura di rischiare non ci fa amare e neppure crescere (F. Nanetti,2010).
Come possiamo riconoscere l’amore che conduce ad un felice rapporto di coppia da un altro amore che porta con sé solo sofferenza e malessere?
Mentre l’amore inautentico nasce dalla paura, all’insegna della svalutazione o della mancanza, genera dipendenza ed è orientato al possesso dell’altro, l’amore autentico è sostenuto dalla forza del desiderio, nasce da una profonda accettazione dell’unicità dell’altro e di se stessi, segue i principi dell’onestà e della comprensione. Nell’amore autentico non mi svaluto, non voglio possedere l’altro per completarmi, voglio il bene dell’altro e sono attento sia al mio benessere che al benessere dell’altro. L’altro è amato per quello che è. (F. Nanetti, 2010)
La logica dell’amore secondo il desiderio accetta l’imprevedibilità della risposta, non obbliga mai l’altro al suo soddisfacimento, l’altro è libero di amarlo , sa che in qualsiasi momento potrà essere da lui rifiutato, soffrirà per la sua assenza, ma nonostante ciò non eserciterà alcuna coercizione. Solo l’amore maturo, l’amore attraverso il desiderio può diventare amore eterno. Soltanto se l’altro si sentirà libero di amarmi potrà desiderare di avvicinarsi a me. Soltanto l’amore maturo, l’amore che segue la logica del desiderio presuppone l’esperienza dell’intimità, che non è raccontarsi tutto, non si è obbligati alla confidenza.
Nella logica dell’amore secondo il bisogno si cerca di possedere l’altro, c’è un bisogno ossessivo dell’altro. L’amante ossessivo non si stima, non ha fiducia in sé, non si ama, è sempre insoddisfatto dell’amore dell’altro, deve saziarsi dell’altro. Nell’amore inautentico, centrato sul bisogno, l’altro viene obbligato ad amarci, c’è ansia, paura angosciante di perdere l’altro, ci sono sensi di colpa, c’è rabbia mascherata.
Si cerca la sicurezza nel possesso: da qui i ricatti, le gelosie, i tradimenti, gli esasperati tentativi di cambiare l’altro per manipolarlo e controllarlo, per imprigionarlo. Entrambi sono responsabili di quello che gli sta accadendo (sono due persone con due bisogni che si incontrano) ed entrambi sono condannati alla mancanza di libertà, è un po’come nella metafora del secondino e del carcerato, controllando l’altro anche il secondino perde la sua libertà. (F. Nanetti, 2010)
Se si vuole liberare se stessi, per trovare la propria autenticità ed autonomia, bisogna prima di tutto liberare l’altro, perché non si acquisisce nessuna libertà finché non la si concede.
Cosa rende una relazione dipendente?
Le cause che determinano una relazione centrata sul bisogno o sulla dipendenza sono molteplici, fra queste troviamo:
- il bisogno di riconoscimento ( “se non mi ami non esisto, non valgo nulla”),
- il bisogno ansioso e angosciante di appartenere e di non essere abbandonato (“stai con me, perché non sono in grado di stare da solo”),
- il bisogno di superare la propria infelicità attraverso il possesso dell’altro (“stai con me perché sto troppo male”).
C’è da dire che nel bisogno nessuno ha mai la percezione di essere amato abbastanza. L’amore centrato sul bisogno è sempre conseguente alla nostra incompletezza, non ci piacciamo abbastanza, imploriamo l’amore o nella forma diretta attraverso la pretesa o nella forma indiretta tramite la manipolazione(es. il vittimismo, la sollecitudine eccessiva, l’idealizzazione adorante). Diventiamo ossessivi, esigenti, pretenziosi, compiacenti, tiranni e succubi semplicemente perché non ci amiamo, non ci stimiamo e non ci accettiamo per quello che siamo.
In conclusione l’amore non si può comprare, non si può pietire, non si può imporre, lo si può solo conquistare. Senza garanzie e pretese l’amore può durare tutta la vita, perché nell’attesa senza pretese l’amore si rinnova sempre (F. Nanetti, 2010).